Conscript: prime impressioni

Le nostre prime impressioni su Conscript, un interessante survival horror ambientato nelle trincee della Grande Guerra all’alba della battaglia di Verdun.

 

 

Conscript è il nuovo titolo entrato nel bagaglio di future pubblicazioni di Team17. Il gioco è svilupato dalla Catchweight Studio, casa di sviluppo dietro cui si cela un solo sviluppatore: l’australiano Jordan Mochi che da solo ha eroicamente portato avanti il suo progetto per ben sei anni, frutto del suo amore per la storia ed il piacere di raccontare storie.

Conscript si presenta come un’opera ben curata di cui si percepisce palpabile l’amore e lo sforzo impiegato in sviluppo. La realizzazione è già nella sua fase terminale e l’accordo stretto con Team17 consentirà a Mochi di accellerare ancora di più il processo in questo momento così delicato, oltre che a rifinire quegli aspetti magari ancora grezzi.

 

 

Il gioco cattura subito l’attenzione per diversi fattori. In primis il genere di gioco è alquanto curioso: si tratta di un survival horror dove il fattore horror non è dato da una presenza sovrannaturale o da qualche creatura, bensì dalla semplice spietatezza intrinseca nell’animo umano quando questo è ridotto a bestia. E non potrebbe essere altrimenti visto che ci troveremo nella più fedele rappresentazione dell’Inferno che la Terra abbia mai visto: il fronte occidentale della Grande Guerra. Ci troviamo infatti tra le linee francesi e tedesche durante la battaglia di Verdun del 1916. Ancora più nello specifico all’inizio del gioco parteciperemo ad uno dei tentativi di riconquista della fortezza di Douaumont.

Da giocatori veniamo catapultati nel grande mattatoio della guerra coi panni di un poilu francese e con noi nostro fratello, nostro compagno d’armi finché non rimarrà disperso in azione. Ecco che ha inizio la nostra guerra personale che ci porterà ad infiltrarci dietro le linee tedesche alla ricerca di nostro fratello, presumibilmente catturato dalle truppe del Kaiser.

 

 

Circondati costantemente da un numero soverchiante di nemici alla nostra ricerca, dovremo farci strada facendo affidamento al poco equipaggiamento a disposizione. Le armi limitate, rese ancora più scarse dal piccolo inventario, e la difficolta di imbracciarle nelle strette trincee, ci obbligheranno a brandire l’arma bianca. La nostra salvezza quindi le armi più antiche e più barbare in dotazione nella Grande Guerra: mazze, pale e baionette, queste la chiave per aprirci la via.

Le trincee, così come i corridoi sotterranei, rappresentano un intricatissimo dedalo che dovremo esplorare. La mappa di gioco si comporrà man mano solo col nostro cammino e, se saremo fortunati, grazie agli appunti che troveremo lungo la via. A sbarrarci la strada numerosi enigmi che necessiteranno spesso di strumenti sparsi per la mappa (chiavi, tenaglie, esplosivi etc).

Perdersi è facile, ma sono numerosi anche i bivi: non sarà sempre possibile esplorare tutto. A proposito di bivi ecco che anche la trama di gioco evolverà in base alle scelte o alle strade che prenderemo, sviluppandosi in modi diversi e quindi avendo diversi finali.

 

 

Un’esperienza cruda e opprimente, resa ancora più d’effetto dalla ricercata estetica: una splendida pixel art che non sembra smorzare affatto i toni cupi del gioco. Visivamente Conscript ricorda molto le grafiche 3D pre renderizzate dei giochi inizio anni 2000 ed anch’esse restituiscono al titolo un grande carattere. Anche l’UHD, i menu, l’inventario, così come la sola impostazione dei comandi, ricordano molto la concezione dei giochi di svariati anni fa, quasi come se stessimo riscoprendo una piccola perla dal passato. La visuale dall’alto forse accentua quel senso di claustrofobia della trincea, portando il giocatore ad attendere costantemente l’arrivo di eventuali nemici dai bordi dello schermo.
Forse è solo una sensazione ma, con le dovute correzioni, ha ricordato per certi versi il buon vecchio Killzone: Liberation per PSP, sebbene si tratti ovviamente di due giochi molto differenti.

 

 

La curiosità è veramente tanta per questo titolo così fuori dagli schemi. Il rilascio del gioco è previsto per il 2024 e la demo che abbiamo provato non è recentissima in quanto rilasciata a fine 2022, ma il gioco anche in questa fase sembra già presentabilissimo; tenendo conto che il suo sviluppo si è evoluto per un altro anno e che ora riceverà anche l’assistenza di Team17 le aspettative sono quindi decisamente molto alte.

 

Curiosità storica

Allo scoppio della Grande Guerra ci si è ben presto resi conto che le enormi fortezze (per cui le grandi potenze investirono enormi risorse) non erano che facili bersagli per le moderne artiglierie, sempre più numerose e di calibri sempre più grandi. All’alba della battaglia di Verdun, il 21 febbraio del 1916, il forte francese di Douaumont, il più grande del fronte occidentale, era già stato pesantemente bombardato ed evacuato del grosso dei suoi occupanti. A difesa non rimanevano che solo 56 uomini e l’enorme struttura venne conquistata da un manipolo di guastatori tedeschi che ne trovarono una porticina d’accesso esterna rimasta aperta.

Per condividere questo articolo: