Un film divertente e bruciante: Woody Allen non risparmia alcuno strale alla chiesa, alla superstizione e alla società chiusa del sud degli Stati Uniti.
Un macellaio ebreo nuovayorchese (Allen) ma emigrato (per cause di forza maggiore) in Texas uccide con una sega elettrica la bellissima ed infedelissima moglie (S. Stone) e seppellisce i pezzi del cadavere in uno sperduto e disgraziatissimo paesino del Nuovo Messico. Il caso gli fa perdere per strada la mano sinistra della moglie. Una donna cieca la trova e riacquista la vista, ed in breve la mano diviene una veneratissima (ed efficientissima!) reliquia benedetta.
Il parroco del paese, un prete senza più fede, è scettico, ma i miracoli si susseguono: mutilati cui ricrescono le gambe, appestati guariti, membri virili moltiplicati a dimensioni elefantine, tette siliconate miracolosamente. Il paesino disgraziatissimo diviene meta di pellegrinaggi, mentre la chiesa romana invia i suoi avvocati del diavolo ad indagare sul presunto (ma funzionante) miracolo.
Nel frattempo sul povero macellaio cominciano ad addensarsi pesanti nubi temporalesche: tutti gli amanti della sua fu moglie (molti, veramente molti!), primo tra tutti lo sceriffo del paese dove vive, prendono ad interrogarsi sulla sua scomparsa. Ed i sospetti ricadono, fin troppo ovvio, su Allen.
Costui intanto ha riconosciuto in una foto su un rotocalco la mano della moglie, e si precipita nel paesino miracolato inseguito dallo sceriffo.
Il resto del film è una mirabolante e caustica spirale di eventi in cui i veri miracoli si esercitano in maniera assolutamente immorale, mentre la pietà del popolo cristiano si mostra per quello che è: meschinità e ferocia. Ho Solo Fatto A Pezzi Mia Moglie è un film divertente e bruciante: Woody Allen non risparmia alcuno strale alla chiesa romana, alla superstizione dei fedeli e alla società chiusa e asfissiante del sud degli Stati Uniti.
La morale del film, molto simile a quella de Le Sventure Della Virtù del marchese De Sade, è che tutto ciò che viene compiuto nel più totale spregio delle comunemente accettate leggi etiche umane può essere tranquillamente premiato (addirittura con delle grazie celesti), mentre una condotta morale ferocemente punita. Pessimismo?
Ma per fortuna almeno si salva il proverbiale “amor omnia vincit”, visto che almeno il macellaio con lo spirito della moglie potranno riappacificarsi, mentre il prete del paese e la prostituta sua amante potranno coronare il sogno del loro amore da lungo tempo represso. Il film è divertentissimo: come al solito Allen si dimostra all’altezza della tradizione yiddish della comicità: situazioni assurde e battute salaci. Bravissimi tutti gli attori, ma una nota di biasimo alla Cucinotta (che interpreta la prostituta amante del prete) come doppiatrice (nella versione italiana) di se stessa.