La Mafia Uccide Solo d’Estate: la recensione

Con il suo piglio ironico e paradossale, Pif ci racconta 40 anni di mafia vissuti dagli occhi di un palermitano che vive la sua vita circondato da conniventi ed omertosi.

 

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Di film sulla mafia ne sono stati girati molti; tutti degni e validi per risvegliare le coscienze civili, ma solo alcuni veramente buoni dal punto di vista del girato e delle emozioni che sanno trasmettere. La Mafia Uccide Solo d’Estate e’ un film che non solo centra il suo obiettivo, ma commuove e lo fa mostrando uno spaccato di vite normali e della normalita’ di una citta’ che per troppo tempo ha atteso, ed attende ancora, la liberazione dalle cosche mafiose.

Seguiremo le vicende di Arturo, un ragazzino delle elementari che conosce Flora, una nuova compagna, e di cui si innamora immediatamente. Ma, come dice Pif, la mafia interferisce anche con la vita privata delle persone, e da questo si generano tutta una serie di episodi comici che incredibilmente, con maestria e semplicita’, vengono messi a stretto contatto con le stragi di mafia, le tragedie degli innocenti, gli attentati ai magistrati, politici e giornalisti che la mafia la volevano fermare.

 

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C’e’ un clima pacato, gentile ed amorevole lungo tutto l’arco della visione del film. Le cose ci vengono raccontate con stupore, con ingenuita’, ma anche senza giri di parole o con falsi perbenismi; il classico stile di Pif, insomma, quello che si puo’ apprezzare vedendo le sue puntate di Il Testimone, il programma televisivo che lo ha reso famoso grazie alle sue interviste irriverenti ed ai reportage particolari e veri.

 

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Dal punto di vista tecnico, il film non ha alcun buco di trama o di realizzazione. Tutto fila liscio, rapido ed intenso, e ci si dispiace di come il film finisca presto (dura solo un’ora e mezza). La tecnica fotografica e’ quella tipica di Pif, e se la telecamera a mano e’ pressoche’ assente (giustificata comunque nelle battute finali), la fotografia e’ pulita, lineare, immediata. Pif dietro la cinepresa e’ una macchina da guerra, e raggiunge risultati eccellenti.
Sulla scena attoriale Pif ed il suo se stesso piccolo imperversano e giganteggiano, contornati da una angelica Cristiana Capotondi e da due altri piccoli interpreti. Attorno a loro ci sono i genitori, gli amici, e tutte quelle figure di poliziotti e magistrati delineati con tratti bonari e dolci, quelle dei mafiosi, ridicoli al limite del comico, e quelle dei politici, falsi, doppio giochisti ed opportunisti. Finalmente una pellicola che riporta giustizia anche in questo.

 

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Pif con il suo La Mafia Uccide Solo d’Estate ha realizzato un capolavoro, capace di smuovere i cuori e le coscienze, e che dovrebbe essere visto da tutti; e non pensiate che il voto sia stato influenzato dalla tematica. Il valore c’e’ tutto.

Dal film e’ stata anche realizzata una serie televisiva, prodotta dalla Rai.

 

La Mafia Uccide Solo d’Estate, 2013
Voto: 10
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