Indiana Jones E Il Quadrante Del Destino: la recensione

Il vecchietto Harrison Ford riuscirà a rimettere dignitosamente i panni del mitico Indiana Jones o invece tutto finirà come nel quarto criticato film?

 

 

Sarà un caso, ma quando Indiana Jones se la vede con i Nazisti i suoi film hanno una marcia in più. Oppure sono le uscite dispari che portano bene all’archeologo più famoso del cinema? Fatto sta che questo quinto film non è affatto male pur avendo qualche appunto da fare a regista e sceneggiatori. La cosa che però ci fa tanto piacere è aver trovato un, se pur vecchiettino, Harrison Ford che è rientrato perfettamente nei panni del suo storico personaggio; cosa che non era riuscita del tutto con Han Solo.

Tutto inizia in Germania nel lontano 1944. Il nostro professor Jones, in una delle sue solite missioni per recuperare reperti storici trafugati, è stato catturato dai Nazisti. È ormai nota la passione di Hitler per i manufatti che sprigionano un certo potere occulto. In questo caso la Lancia di Longino è l’ultima speranza per ribaltare le sorti di una guerra che sta volgendo verso una sconfitta clamorosa per il dittatore tedesco.

Come potete già immaginare il nostro poliedrico archeologo si libera dalle grinfie dei suoi carcerieri e comincia una corsa sfrenata per recuperare il prezioso artefatto. In questo rocambolesco inseguimento Jones verrà in possesso di un altro reperto storico: il meccanismo di Antikytera, ad opera dal famoso matematico ed inventore Archimede. Questo casuale ritrovamento creerà non pochi grattacapi al nostro Indiana, ma solo dopo venticinque anni.

 

 

Questo preambolo ci regala, grazie all’uso della computer grafica, un Harrison Ford ringiovanito e nel pieno delle sue forze. La maggior parte delle scene di questo cappello introduttivo inquadrano il nostro attore in movimento, quasi sempre a media distanza o in ombra. Purtroppo, in una delle poche scene in cui la faccia del nostro protagonista viene inquadrata in primo piano e sotto una luce diretta, si nota il lavoro del computer, pochi attimi, ma tanto sono bastati per cogliere l’imperfezione di uno sguardo e la spigolosità di un’espressione innaturale. Si poteva fare meglio? Direi che comunque non ci possiamo lamentare per tutte le altre sequenze in cui invece la computer grafica ha fatto un ottimo lavoro.

La storia riprende nel 1969, l’anno storico dello sbarco sulla luna. Il breve ritratto che ci viene fatto della vita del dr. Jones non è particolarmente felice: non vive più nella sua bella casa ad Oxford, ma risiede in un appartamento a Manhattan, lavora per un’università minore, si muove in metro e non vive più con sua moglie Marion. Cos’è successo? Perché il nostro amato archeologo è caduto così in basso? Tutte risposte che arriveranno durante lo svolgimento della pellicola. Intanto un giovane ragazza ed una minaccia dal passato cercano di ritrovare il meccanismo di Antikytera ognuno per i propri non tanto onorevoli scopi.

Cosa dovrebbe fare questo meccanismo di Antikytera? La storia insegna che è uno strumento per prevedere il movimento degli astri, ma nel film gli viene anche attribuito il potere di prevedere le condizioni meteorologiche ed addirittura i varchi temporali. Giocare con il tempo è sempre una mossa molto rischiosa: molti progetti sono naufragati clamorosamente per non aver considerato i rischi che si celano dietro queste trame. Anche Indiana Jones rischia di fare questa brutta fine?

 

 

Almeno sotto questo profilo vi voglio rassicurare, le trame di questo film sono gestite bene dall’inizio alla fine; altri sono i dettagli che forse potevano essere curati meglio. Quali? Poca cosa effettivamente, ma quando un furgone viene tamponato, non puoi far subito scendere i suoi occupanti dal portellone di dietro come se niente fosse; lì ci dovrebbe essere un altro veicolo… insomma dettagli stupidi che però purtroppo si fanno notare.

Per il resto il film è carico di tante scene d’azione e di tanti chiari riferimenti ai film precedenti. Forse si poteva osare qualcosa in più per i consueti trabocchetti che Indiana si trova a dover risolvere. Sicuramente ci sono tanti begli enigmi sulla strada che conduce all’Antikytera, ma se penso ad Archimede, famoso inventore e matematico, penso ad un esperto in invenzioni meccaniche che è riuscito a creare armi all’avanguardia per il suo tempo come gli specchi ustori.

Indiana Jones E Il Quadrante Del Destino è sicuramente superiore al suo predecessore, Indiana Jones E Il Regno Del Teschio Di Cristallo, e ci regala un buon finale che chiude le situazioni in sospeso dando la possibilità di mandare onorevolmente in pensione il nostro adorato archeologo. C’è però un ultimo gesto che può essere interpretato sia come un saluto che come una porta aperta per il futuro. Purtroppo, stando alle dichiarazioni di Harrison Ford, non dovrebbero esserci altri progetti che lo legano ad Indiana Jones, ma il futuro non è ancora scritto e la speranza è sempre l’ultima a morire.

Indiana Jones E Il Quadrante Del Destino, 2023
Voto: 7,5
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