Fino a che punto una principessa può spingersi per proteggere il suo popolo?
Un mondo antico, immerso in un fantasy dai chiari tratti orientali, è il palcoscenico in cui i personaggi di questa storia si muovono, s’innamorano e tramano nell’oscurità. Questa è la storia di una guerra iniziata da due draghi che ha coinvolto due nobili famiglie, due nazioni e due popoli per un tempo troppo lungo; ora è giunto il momento di porre fine a questa faida infinita.
Fino a che punto una principessa si può spingere per proteggere il suo popolo? Clove, l’ultima erede di un clan morente, decide di fare l’impensabile: sposare il principe ereditario nemico nel tentativo di concludere finalmente questa guerra. Basteranno la sua forza e la sua determinazione per salvare tutti? Quali difficoltà troverà sul suo cammino?
L’inizio della storia è interessante, anche se lo spunto narrativo non è originalissimo. Il primo capitolo attira molto l’attenzione, principalmente per un uso intenso e copioso di tavole nere rotte solo da luce soffusa di candele e dal discorso dei due protagonisti. Poche frasi lasciate in sospeso ci delineano una situazione pericolosissima per la principessa Clove: infatti il principe Kyro è estremamente guardingo nei confronti della ragazza e per giunta è capace di diventare lui stesso un drago cremisi pronto a divorare la sua futura sposa al primo segnale di tradimento.
Con queste poche righe di trama è abbastanza facile capire che la povera Clove si trova in una gran brutta situazione: praticamente sola in territorio nemico, dovrà far breccia nell’estrema diffidenza del principe Kyro e al contempo convincere tutti che la fine della guerra sia la scelta migliore. Ci sono però cose di cui la principessa non ha tenuto conto, come le macchinazioni dei militari di corte che hanno prosperato conquistando i regni vicini, o come i segreti indicibili che la famiglia del drago Cremisi ha celato al mondo intero.
In poco meno di trenta capitoli, la storia sembra già avviata verso un semplice intreccio di trame e manipolazioni, pur mantenendo sempre centrale la relazione d’odio e d’amore tra i due giovani protagonisti. Molti sono i personaggi che cominciano a ruotare intorno alla coppia di principi, ma fino ad ora Junepurrr, l’autore e disegnatore coreano di SubZero, ha solo accennato agli intrighi che coinvolgono queste figure secondarie.
L’autore di SubZero non ha un tratto particolarmente abile ed è evidente una mancanza di tecnica in molte tavole. Probabilmente l’abitudine a disegnare direttamente sul computer, senza fare prima delle prove a mano, penalizza molto il prodotto finale. Gli sfondi sono spesso assenti o solo parzialmente accennati e quasi sempre sono carenti di dettagli. Per spezzare comunque una lancia a favore di Junepurrr, ammetto che è interessante l’uso che fa delle sfumature di colore, in particolare sui tessuti, sulla pelle dei draghi e su quelle tavole che spaziano su ampie scene avvolte dal fuoco, dalla neve o circondate dal cielo stellato.
SubZero è attualmente un prodotto che non stento a definire mediocre, ma l’autore ha ancora tutto il tempo per poter migliorare graficamente e narrativamente. Questo manhwa coreano è ancora inedito in Italia, e credo che questa volta non stuzzicherà la fantasia degli editori nostrani come è capitato per Solo Leveling. Se cercate una storia d’amore che possa solleticare la vostra fantasia, allora vi consiglio di dare un’occhiata a Pharaoh’s Concubine, sempre un prodotto coreano, che disegna una storia dal carattere decisamente più interessante.