La Quinta Onda: la recensione

La Quinta Onda spreca un interessante preambolo sviluppando una trama che sembra ricalcare i peggiori film per adolescenti.

 

 

La Quinta Onda è un film perfetto per essere messo nella categoria “le occasioni sprecate”. La pellicola infatti crea un ottimo alone di mistero nelle sue fasi iniziali, con una serie di accadimenti ben costruiti e, nonostante qualche incoerenza, tutto sommato credibili e consistenti.
Putroppo dopo il primo terzo di film arriva un tracollo sempre più vorticoso che va a far crollare ogni speranza di assistere ad un film di fantascienza perlomeno accettabile.

 

 

La Quinta Onda infatti si rivela essere un teen-movie dove sono presenti molti dei triti caposaldi dei film di questo genere: i protagonisti sono tutti giovanissimi e fanno cose funamboliche, c’è una storia d’amore controversa (anche se qui la cosa è solo accennata), il cattivo diventa un buono al livello di Superman, l’azione prende il sopravvento e la credibilità della storia va presto a farsi benedire. Se a qualcuno viene in mente la saga di Twilight, non sbaglia.

Il problema de La Quinta Onda è che delude in modo incredibile: fino a che le cose non crollano in modo repentino, il film è pienamente godibile e discretamente strutturato. La cosa non fa che irritare lo spettatore, ed anche considerando che il libro a cui la storia si riferisce sia un libro per ragazzi, questo non significa che gli eventi raccontati debbano essere sempre meno credibili (come se i ragazzi fossero tutti dei minus habens da stupire con effetti speciali e colori ultravivaci).

 

 

La storia si dipana intorno alle azioni del personaggio di Chloe Grace Moretz, più che discreta nell’impersonare il ruolo ma che ha bisogno ancora di fare un salto di qualità per emergere a livelli più alti. L’attrice statunitense che stupì con le sue ottime recitazioni da piccolissima in Kick-Ass e Hugo Cabret non è infatti ancora riuscita a sviluppare pienamente quanto necessario per imporsi come attrice di riferimento, e considerando gli anni che passano probabilmente questo passaggio non si compirà più.
Accanto a lei c’è una banda di mediocri adolescenti che non lasciano alcuna traccia sostanziale; l’unico volto riconoscibile è quello di Liev Schreiber, visto in Scream, Sfera, Twilight, Al Vertice Della Tensione, The Manchurian Candidate, X-Men Le Origini, Repo Men, Salt e The Last Days On Mars. È presente anche Maria Bello (Assault On Precint 13, The Company Men e diverse serie TV), anche se irriconoscibile e in veste sicuramente minore.

Rivedibili gli effetti speciali, poco utilizzati e leggermente posticci, ma tutto sommato accettabili. Molto meglio le sequenze che non ne fanno uso, decisamente più credibili.
Buona la fotografia in generale.
In cabina di regia abbiamo Jonathan (detto J) Blakeson, autore di La Scomparsa Di Alice Creed e del meno apprezzato I Care A Lot; forse La Quinta Onda è la sua opera meno riuscita, e di sicuro non era facile fare peggio (ma più che problemi di regia, il film soffre di una sceneggiatura inadeguata).

La Quinta Onda (che sarebbe stato più opportuno tradurre in La Quinta Ondata, visto che la parola inglese “wave” ha un significato militaresco molto più pertinente) purtroppo non offre molto da salvare. Il consiglio è di starne lontani e non sprecare il vostro prezioso tempo; se volete vedere un film di fantascienza o anche solo d’azione c’è molto altro fra cui scegliere.

 

La Quinta Onda, 2016
Voto: 4.5
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