Il titolo finlandese punta a replicare lo spirito di Escape From Tarkov in un ambito single player, ma la strada è ancora molto lunga.
Escape From Tarkov è uno dei giochi che più ha ricevuto attenzione negli ultimi anni grazie alle sue meccaniche che miscelano PvP, coop e rischiose missioni “ad estrazione”. Non sono pochi i tentativi di imitazione o le variazioni sul tema che sono di recente apparsi sul mercato, come Marauders, Zero Sievert, Nakwon o Night Raider. Road To Vostok è un progetto in divenire che si aggiunge alla lunga lista di titoli che provano a riproporre lo stesso formato.
Road To Vostok implementa il solito schema “esplora-saccheggia-torna in base o perdi tutto”, e lo fa proponendo una visuale in prima persona dove l’aspetto grafico post-apocalittico serve a calare il giocatore nell’atmosfera corretta. Ad oggi però il gioco è molto lontano dal poter dare una vera idea di sè: la versione che abbiamo provato è poco più di un’alpha, quasi una demo tecnica con uno scheletro di gioco piuttosto basilare e con avversari che si comportano in modo tutt’altro che realistico grazie alla loro mira laser ed al loro mettersi in bella mostra in campo aperto a farsi sparare addosso.
Diversamente da altri titoli simili, al momento in Road To Vostok esiste un permadeath che impedisce di riprendere la partita una volta che il nostro personaggio non ce la faccia; resta da capire se questo design sarà quello finale o se sia una soluzione transitoria. Di certo, morire per un sanguinamento alla testa che il gioco non ci spiega come curare (i bendaggi sembrano non servire a nulla in questi casi) non è il massimo, ma in questa fase dobbiamo concedere un beneficio d’inventario non indifferente. Diamo tempo al tempo; magari fra un paio d’anni Road To Vostok si rivelerà, perchè no, un ottimo titolo single player; di sicuro c’è molto da affinare dal punto di vista tecnico e tanto contenuto da realizzare. Staremo a vedere.