Shikabane-Gatana

Oscuri misteri, nascosti nel passato dei protagonisti, sono legati a quello che sta succedendo: Tokyo è isolata e invasa da un mare di zombi!

 

 

Girando per il web mi sono imbattuto in questo interessante lavoro di Hajime Segawa. Ammetto che non è proprio il mio genere quello horror / drammatico, ma Shikabane-Gatana ha attratto la mia attenzione per più di una peculiarità. Principalmente perché non è la solita storia sugli zombi, ma ci troviamo di fronte a oscuri misteri.

L’ambientazione è contemporanea, in una Tokyo stravolta da un evento del tutto inatteso. La città è stata isolata dal resto del mondo e divisa in zone separate da profondi ed innaturali crepacci. Il nostro protagonista, Tsuranuki Tsutsuki, è stato separato dalla sorella e dal padre e si ritrova da solo in una di queste zone. La sua infanzia è stata segnata dalla stranezza. Il padre ha addestrato lui e la sorella all’uso delle armi da fuoco e, quando è avvenuto il disastro, Tsuranuki ha reagito bene sopravvivendo alle prime ondate di zombi.

Nel suo girovagare alla ricerca di un passaggio per avvicinarsi a casa, o al punto indicato dal padre come ritrovo in caso di emergenza, Tsuranuki incontra una ragazza armata di spada che dichiara di essere la sua guardia del corpo. Karina Karina, già il nome è tutto un programma, si dimostra subito servizievole e protettiva nei confronti del nostro protagonista. I due inizieranno la loro avventura alla ricerca della sorella e del padre di Tsuranuki rischiando la vita contro schiere di zombi e di abomini mostruosi nati dalle arti malefiche di sacerdoti misteriosi.

 

 

Una struttura gerarchica che comanda gli zombi è sicuramente lo spunto più interessante. Sembra simile a quella dei demoni di Demon Slayer che è divisa in tanta carne da macello, una élite di comando e un demone superiore. Tuttora se ne sa pochissimo di questa setta di sacerdoti, e questo è decisamente un bene per mantenere alta l’attenzione tra i lettori. Anche il passato ed i segreti della famiglia Tsutsuki e della famiglia Karina sono piuttosto interessanti. I pochi accenni che l’autore ci offre, sono nascosti costantemente da una cortina di mistero.

Lo stile di disegno è indubbiamente quello contemporaneo giapponese. Gli esseri umani sono rappresentati in modo pulito, oserei dire luminoso, in netto contrasto con gli esseri morti. La massa di zombi è riprodotta in modo grossolano, con un colore grigiastro di fondo che evidenzia la loro condizione decadente. Gli zombi di livello superiore, mutati o rinforzati che siano, sono rappresentati in modo più nitido, mentre per gli abomini è usato un tono decisamente più scuro e cupo. Una semplice distinzione che però risulta di ottimo effetto.

 

 

I minimi accenni fatti alle trame secondarie e ai retroscena famigliari dei protagonisti aprono a infinite possibilità. C’è talmente tanta carne da cucinare che è impossibile prevedere come l’autore abbia intenzione di sviluppare la storia. Sicuramente Hajime Segawa ha molta immaginazione e questo lo aiuterà a creare una buona rete d’intrighi che reggerà per lungo tempo.

Quello che ho notato, e che forse mi lascia un po’ l’amaro in bocca, è l’utilizzo poco equilibrato degli zombi. Qualche volta pochi zombi non sembrano un problema, altre volte sembrano, senza motivo, un pericolo maggiore. Ho la sensazione di una gestione iniziale poco equilibrata, almeno per quanto riguarda la massa dei pedoni sacrificabili, ma vediamo come si evolveranno le cose.

Il progetto Shikabane-Gatana è interessante e si allontana dalla solita visione sugli zombi. La storia è ricca di trame. I disegni hanno uno stile contemporaneo di buon livello. Complessivamente i primi capitoli sono soddisfacenti e questo è sicuramente un buon punto di partenza. Attendendo gli sviluppi della trama, ringrazio sempre i fan che si prodigano, senza fini di lucro, nel tradurre e mettere a disposizione del materiale che altrimenti potrebbe non arrivare mai sul nostro mercato. Grazie infinite.

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