Cosa accomuna una scuola, che sembra più un centro sperimentale di ricerca, ed una coppia di ragazzi che viaggia per un devastato Giappone?
L’anime Tengoku Daimakyou, tratto dal manga post apocalittico Heavenly Delusion di Masakazu Ishiguro, è probabilmente uno dei prodotti legati a questo genere più interessanti dell’ultimo periodo. Questa serie animata è sbarcata un po’ a sorpresa anche qui in Italia, ed è stata distribuita dal servizio streaming di Disney+.
La piattaforma legata alla casa di produzione di Topolino ha deciso recentemente di puntare sul mondo degli anime proponendo interessanti titoli, come Summer Time Rendering e la seconda stagione di Tokyo Revengers, e spingendo forte con la produzione interna di Star Wars Vision affidata a registi e studi di animazione orientali. In quest’ottica non ci stupisce che sia arrivato anche questo titolo che però non ha ancora ricevuto un doppiaggio in italiano.
Sono passati quindici anni da un apocalittico disastro che ha devastato la civiltà moderna. Un gruppo di bambini di diverse età vive in una semi-struttura scolastica, una specie di centro di ricerca con tecnologie avanzate nascosta alla vista dal mondo esterno. Tutti i piccoli ospiti del centro vivono una vita tranquilla fatta di lezioni, test di controllo e libero svago all’interno del grande giardino, fino a quando la ragazzina di nome Tokio riceve uno strano messaggio: “vuoi vedere il mondo oltre le mura?”
La stessa notte, la sua amica Mimihime ha una visione e racconta a Tokio di averla vista scappare con due persone provenienti dall’esterno, una delle quali assomiglia tantissimo a lei. La ragazza, turbata da quello che sta succedendo, cerca una risposta chiedendo spiegazioni alla direttrice della scuola. Per tutta risposta lei le rivela come il mondo all’esterno sia un inferno abitato da esseri mostruosi noti come hiruko o mangiauomini. Parallelamente a questo racconto vengono narrate le vicende di un ragazzo chiamato Maru, che assomiglia proprio a Tokio, che viaggia attraverso un devastato Giappone insieme ad una ragazza di nome Kiruko. Il loro obiettivo è trovare un posto chiamato paradiso.
La struttura dove vive Tokio dà subito quella sensazione di una trappola ben studiata; la stessa sensazione che ritroviamo nell’orfanotrofio di The Promised Neverland. Seguendo invece Maru e Kiruko viene subito in mente The Last Of Us, con i due protagonisti che passeggiano in un mondo in rovina. Le atmosfere invece hanno qualcosa di Akira, il capolavoro del maestro Katsuhiro Otomo, soprattutto per la similitudine delle corse automobilistiche ed il senso di abbandono che aleggia in ogni dove.
Da quello che ci viene presentato è facile intuire che le due linee narrative convergeranno verso un unico momento nel tempo. Questo abile stratagemma permette alla storia di avere dei frangenti parecchio movimentati e dei passaggi decisamente più rilassati. Questa doppia trama viene costruita per distrarre dal nocciolo della storia che è nascosto gelosamente per tutta la prima stagione: che cosa è successo quindici anni prima nel giorno in cui tutto è cambiato?
Come detto la storia ha due linee narrative che presentano i vari personaggi primari e secondari, ma lo fanno con il giusto ritmo, senza svelare troppo o troppo velocemente i misteri dietro ad ogni figura in gioco. Questo permette anche di tessere una tela di piccoli indizi che porteranno lo spettatore a fare diverse ipotesi su quello che accade e su quello che è accaduto, ma non tutto quello che sembra un buon indizio poi si rivela tale.
L’adattamento di Tengoku Daimakyou è decisamente molto fedele alla proposta raccontata nel manga. La storia, la caratterizzazione dei personaggi ed i tratti puliti dei disegni sono i punti di forza del lavoro di Masakazu Ishiguro e da questi punti forti il regista Hirotaka Mori e lo studio Production I.G. sono ripartiti per realizzare un ottimo prodotto. L’animazione è abbastanza buona e non soffre particolarmente nei momenti più frenetici.
Concludendo, questo è un prodotto poco pubblicizzato che meriterebbe di essere visto da tutti coloro che amano le ambientazioni post apocalittiche e le storie intricate.