A Tor Bella Monaca Non Piove Mai: la recensione

I temi che toccano le periferie degradate delle città italiane possono fornire ottimi spunti; purtroppo il film di Marco Bocci non sfrutta l’occasione.

 

 

Tor Bella Monaca è probabilmente il quartiere di Roma a maggior concentrazione di criminalità: si tratta di una zona socialmente depressa ospitante una delle principali piazze di spaccio della Capitale e ganglio importante per la criminalità organizzata. Ambientarci un film è una di quelle mosse che possono non solo contribuire a puntare l’attenzione sulla situazione difficile del quartiere, ma che rende anche facile la realizzazione di una pellicola d’impatto, proprio grazie alla semplicità di reperimento di casi e situazioni reali che possano ispirare la sceneggiatura.

Purtroppo, A Tor Bella Monaca Non Piove Mai spreca clamorosamente la possibilità, mettendo in piedi una storia che inizialmente annoia e limitandosi all’essere un filmetto di seconda categoria che, seppur alla fine sia in grado di proporre qualcosa di interessante, all’atto pratico si rivela una produzione tralasciabile.

 

 

Il film ruota intorno alle vicende di una famiglia che cerca di sbarcare il lunario grazie alle pensioni dei genitori e ai pochi spiccioli che uno dei due figli, quello più inconcludente, ogni tanto porta a casa. L’altro figlio sta pianificando di andare a vivere da solo con la moglie, e per questo servono i soldi che sta mettendo da parte con il suo lavoro di operaio. Intorno a loro pulsa un mondo di farabutti, di criminali, di poco di buono che offrono molte tentazioni, guadagni facili e scorciatoie alle quali non è facile resistere.

A Tor Bella Monaca Non Piove Mai soffre principalmente di due aspetti: il primo, accennato prima, è quello relativo ad una sceneggiatura non all’altezza. Le prime fasi del film sembrano volerci consegnare uno dei tipici film drammatici italiani molto costruiti e fuori contesto, sensazione che diminuisce con lo scorrere dei minuti ma che non va mai via del tutto. Per buona parte della proiezione non è affatto chiaro dove voglia andare a parare il film (sembra di assistere ad un altro Sacro GRA, ma addirittura meno incisivo), e solo nella seconda parte si riesce finalmente a capire che si stanno tirando i fili e che c’è una storia organica in via di definizione. I fatti proposti non sono sempre credibili, anzi in determinati momenti il regista e sceneggiatore Marco Bocci (più famoso nel ruolo di pessimo attore, come nel ruolo del Commissario Scialoja nella serie Romanzo Criminale) propone scene che risultano completamente pretestuose.

 

 

Il secondo aspetto che non funziona di A Tor Bella Monaca Non Piove Mai è il comparto attoriale.
Non fa bene Giorgio Colangeli, che alterna momenti credibili ad altri posticci; non fa bene Massimiliano Rossi, assolutamente costruito nel suo ruolo di truffatore; non fa bene Bruno Conti, eccessivo nei modi; ma soprattutto malissimo fa Libero De Rienzo, molto incisivo nei ruoli macchiettistici che abbiamo ben apprezzato in Smetto Quando Voglio ma completamente fuori contesto quando si tratta di ruoli che dovrebbero trasmettere tensione, dramma e credibilità.

 

 

Gli unici a cavarsela sono una secondaria Lorenza Guerrieri, una Antonia Liskova (Giulia Non Esce La Sera, Sconnessi) che offre una prestazione che non parte benissimo ma che migliora durante il film, e un ottimo e genuino Andrea Sartoretti, capacissimo di passare dalla comicità di Boris (era uno degli sceneggiatori) o Ogni Maledetto Natale alla drammaticità di film come ACAB o di serie come Romanzo Criminale. È lui l’unico a conferire ad A Tor Bella Monaca Non Piove Mai quel minimo di credibilità che alla pellicola sostanzialmente manca.

 

 

Ciò detto, la storia di A Tor Bella Monaca Non Piove Mai migliora con il passare dei minuti. Si passa progressivamente da un “quando finisce sta roba” al comunque voler vedere, pur senza eccessivo trasporto, come vada a finire la storia. Ci sono alcuni aspetti che vengono inseriti in corso d’opera che sono mal amalgamati (il filone legato alla Polizia ne è un perfetto esempio) e che non fanno altro che generare ulteriore confusione in un film che avrebbe meritato una regia ed una sceneggiatura migliore.

Sorprendentemente però A Tor Bella Monaca Non Piove Mai riesce a spuntare un risultato migliore della somma delle sue parti. Alla fine del film qualcosa rimane (ancora una volta, merito soprattutto di Andrea Sartoretti), ed anche se la sensazione che ci sia molto da rivedere è molto forte, non si può dire di aver buttato del tutto il proprio tempo.

 

A Tor Bella Monaca Non Piove Mai, 2019
Voto: 6 (stiracchiatissimo)
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