Genius – Pablo Picasso: la recensione

Un genio che ha cambiato il modo di fare arte, forse addirittura il modo di vedere l’arte. Ma l’uomo, Picasso, com’era?

 

 

National Geographic ha realizzato un lavoro incredibile con la prima stagione su Albert Einstein. Chi ci presenta questa volta? Il grande artista Pablo Picasso.

Io non sono un estimatore dell’arte moderna, spesso non la capisco o non l’apprezzo fino in fondo. Così è stato doppiamente emozionante provare a comprendere l’uomo celato dietro il genio Picasso.

Diciamo subito che la produzione della National Geographic ha fatto un colpaccio scritturando Antonio Banderas nel ruolo del Picasso maturo. Un grande attore spagnolo che si cimenta nell’interpretare un grandissimo artista spagnolo è stata una pensata impagabile. Banderas ci mette grande passione e molto impegno nel provare a dare tutta una serie di sfumature al suo personaggio. Credo che l’attore spagnolo sia stato anche avvantaggiato dal fatto che Picasso fosse un tipo “caliente” proprio come molti dei personaggi interpretati da Banderas in passato. Comunque la sua interpretazione è stata particolarmente riuscita.

 

 

La storia, come nella prima serie, non si concentra unicamente sulla produzione di Picasso, ma prova ad esaminare i più importanti momenti della vita dell’artista, sia nel pubblico che nel privato. La particolare predilezione per le giovani donne, cosa che pare sia una costante per i geni del novecento, ha portato l’artista spagnolo ad avere più compagne durante la sua vita e più figli dentro e fuori dal matrimonio.

Quasi tutte le donne che ha amato hanno avuto la fortuna di diventare ispirazione per una o più opere. Si può quasi dire che ogni volta che l’ispirazione veniva meno, Picasso cambiava compagna. Sorge spontaneo chiedersi se Picasso si sia mai innamorato realmente oppure abbia semplicemente continuato per tutta la vita ad inseguire l’ispirazione artistica che le donne hanno sempre scatenato in lui.

La straordinaria vastità delle opere che Picasso ha realizzato durante la sua lunga carriera di artista hanno impedito di poter approfondire tutto il suo lavoro, ma la serie si è giustamente concentrata sui punti di svolta più importanti. La voglia di realizzare qualcosa di diverso ha sempre animato la mente e lo spirito di Picasso e spesso ha provato a rompere gli schemi con innovazione e coraggio. Non sempre è stato accettato in prima battuta, ma la caparbietà e la grandissima forza che trasudavano dalle sue opere hanno sempre garantito all’artista di aprirsi un varco anche tra i detrattori più intransigenti. Questo è quello che emerge potente vedendo la serie.

 

 

Parlando semplicemente del lavoro televisivo, questa seconda serie manca di qualcosa. Con Albert Einstein è stato fatto un lavoro incredibile, riuscendo a trasmettere emozioni ed eccitazione ad ogni scoperta del fisico tedesco. Con Picasso le cose sono meno emozionanti ed eccitanti, ma più intime e sensuali. Banderas è bravo ad instillare quella nota di dualismo artistico e sessuale nella personalità del suo personaggio. Purtroppo, in altri frangenti, non si riesce a dare il giusto taglio emotivo. Un caso su tutti quello della Guernica, forse l’opera più conosciuta dell’autore, che viene introdotta con le giuste connotazioni storiche ma non viene supportata da una giusta struttura emotiva, che si può comprendere, ma rimane forse troppo sottintesa.

La serie è comunque ricchissima di aneddoti. Quello che mi ha colpito di più è stato probabilmente il dualismo con Matisse che permea una buona parte della stagione. Insomma, un lavoro tutto da seguire e da scoprire. Sinceramente ho scoperto un personaggio che mi è sempre risultato abbastanza oscuro. Ve la consiglio? Sì, indubbiamente! Questo è un approfondito lavoro di analisi sull’uomo Picasso che rende la figura dell’artista più reale e concreta.

 

Genius – Pablo Picasso, 2018
Voto: 7
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