Avalon: la recensione

Avalon e’ sicuramente una pellicola capace di vedere nel futuro, ma non basta solo questo per essere un buon film.

 

20190211 avalon1

 

Mamoru Oshii e’ uno dei protagonisti principali della scena dell’animazione giapponese. Autore di capolavori come Ghost in the Shell, alcuni lungometraggi di Lamu e Patlabor ed numerose puntate di serie che hanno fatto la storia come Yattaman, Belle e Sebastien ed ancora Lamu e Pat Labor, si e’ spesso cimentato anche nella cinematografia piu’ tradizionale. Avalon e’ un film tratto dal romanzo scritto dallo stesso Oshii nel 1995, dove veniamo calati nel mezzo di un videogioco.

Avalon e’ infatti il nome di questo simulatore di guerra illegale realizzato in realta’ virtuale dove i giocatori combattono per dei premi in soldi anche, a volte, rischiando che il proprio cervello rimanga disconnesso e perduto per sempre. Ci troveremo ad assistere alle vicende della protagonista, una vera campionessa, che combattendo da sola o quasi riesce a scalare classifiche e livelli nel tentativo di arrivare alla fine del gioco, dove sembra celarsi qualcosa di misterioso ed inesplicabile.

 

20190211 avalon2

 

Girato interamente in Polonia con semisconosciuti attori locali, Avalon si avvale di una interessante storia di fondo, di recitazioni all’altezza e di soluzioni fotografiche piuttosto azzeccate. Partendo da quest’ultimo aspetto, c’e’ una fortissima commistione fra girato reale e computer graphics, che magari perde qualche punto nel momento delle transizioni (ma e’ un film del 2001, fin troppo bene e’ stato realizzato per le tecniche disponibili all’epoca); i filtri cromatici identificano i due momenti alternati del film: grigio per la vita reale, giallo sabbia per il gioco. Le note dolenti iniziano a farsi sentire su altri aspetti del girato: la lunghezza delle scene e’ quasi sempre eccessiva, con silenzi e fermi immagine eccessivi anche di 5 secondi di troppo. Contando che il film dura quasi due ore e che ogni scena presenta questo problema, risulta evidente come alla lunga la cosa stanchi parecchio.

Anche i dialoghi sono il piu’ delle volte eccessivamente prolissi. C’e’ una generale lentezza che stanca parecchio, ed e’ questa una delle due critiche forti che possono essere portate al film. L’altra e’ che pur avendo una intrigante trama di base, la storia pur procedendo non coinvolge mai lo spettatore, e ci si chiede sovente dove si voglia andare a parare. Sembra di assistere ad un mediocre video di youtube in cui qualcuno mostra la sua partita a qualche sparatutto, ma lento ed annaquato. Mancano il coinvolgimento e l’adrenalina; i colpi di scena ci sono ma non fanno nessun rumore. In una parola il film e’ noioso come poche volte capita.

 

20190211 avalon3

 

Quello in cui il regista riesce e’ la descrizione di un mondo racchiuso all’interno di un’altro mondo decadente e povero, dove la gente puo’ trovare distrazione e speranza di arricchirsi. C’e’ un parallelismo con l’odierno mondo dei videogiochi, dove esistono campionati internazionali i cui vincitori ricevono ricchi premi in denaro, dove molti si collegano in streaming per vedere gli altri giocare (cosa ci troveranno di interessante non si sa, non e’ meglio giocare in prima persona?) e dove per alcuni i videogiochi sono diventati un vero lavoro oppure un ossessione.

Oshii e’ stato in grado di vedere tutto questo realizzarsi con vent’anni di anticipo, ma cio’ non basta a salvare il suo film. E’ difficile restare concentrati ed interessati durante la visione, e ci si chiede quando arrivi la fine… il che e’ tutto dire.

Avalon e’ un film che nonostante le sue buone intuizioni non aiuta lo spettatore e non riesce a farsi piacere. Puo’ magari essere apprezzato dai fan di Oshii ma onestamente non ne consiglio la visione.

 

Avalon, 2001
Voto: 4.5
Per condividere questo articolo: