Contact: la recensione

Nonostante l’approccio palesemente hollywoodiano, Contact è diventato un classico della fantascienza grazie ad una trama solida e ad un ottimo cast.

 

 

Sul finire degli anni ’90, il mondo della scienza e dell’establishment militare cercava in ogni modo di stigmatizzare chiunque cercasse di aprire la visione comune sulla possibilità della presenza di extraterrestri. Se oggi diverse forze aeronautiche internazionali hanno confermato la presenza di oggetti di cui non possono spiegare l’origine (e curiosamente sulla cosa è poi calato il silenzio), all’epoca la testardaggine nel negare l’evidenza era totale ed ovviamente irritante.
Contact è uno di quei film che a loro modo permisero di cambiare approccio, senza voler imporre una visione a tutti i costi ma semplicemente fornendo un’opzione diversa, una lettura non conforme.

In Contact, la protagonista è un’astronoma appassionata di stelle fin da bimba. Nonostante l’essere rimasta orfana da piccola, la sua determinazione la porta a lavorare al mitico (e purtroppo ormai distrutto) radiotelescopio di Arecibo e poi al Very Large Array di Socorro, nel New Mexico. Le sue scoperte la portano a contatto con un mondo di sotterfugi ed ingratitudini che tenteranno di fiaccarla sulla via della ricerca della verità.

 

 

Contact è davvero un bel film. Raccontato con onestà e con moltissimi riferimenti alle realtà tecniche dell’epoca, si concede sicuramente qualche licenza ma ha delle solide basi; non a caso il soggetto è stato scritto da Carl Sagan, uno dei più grandi astronomi del secolo scorso e promotore del progetto SETI, e dalla moglie produttrice televisiva. Ed è proprio grazie a questo contesto che Contact unisce il meglio dei due mondi: una evidente attendibilità scientifica ed un più masticabile approccio spettacolare per il grande pubblico.

Il ritmo di Contact è sempre sostenuto, non ci sono passaggi troppo lenti o che girano a vuoto; e anche se alcuni momenti si percepiscono come forzature, sono ad ogni modo funzionali ad un racconto che nel suo complesso fila molto bene.
Davanti alla cineprese troviamo un’ottima Jodie Foster a fare la parte del leone. L’attrice statunitense è forse un pelo troppo spigliata e “perfettina”, ma interpreta il ruolo in modo molto convincente; è grazie alla sua grinta infatti che tutto Contact prende slancio ed il filo narrativo scorre via fluidamente. Jodie Foster (Taxi Driver, Sotto Accusa, Il Silenzio Degli Innocenti, Maverick, Anna And The King, Inside Man, Carnage, Elysium) insomma è il traino del film, ma intorno a lei c’è un cast di attori di primordine che però fungono tutti da comprimari. Partiamo da Matthew McConaughey (Amistad, EdTV, Il Regno Del Fuoco, We Are Marshall, The Wolf Of Wall Street, Interstellar, The Gentlemen) a dire il vero qui non troppo credibile nei panni di un religioso belloccio; e passiamo per David Morse (L’Esercito Delle 12 Scimmie, The Rock, Il Negoziatore, Il Miglio Verde, The Hurt Locker, World War Z), per una giovanissima e già convincente Jena Malone (Donnie Darko, Orgoglio E Pregiudizio, Into The Wild – Nelle Terre Selvagge, la serie di Hunger Games, Animali Notturni), per William Fichtner (Strange Days, Armageddon – Giudizio Finale, Pearl Harbor, Black Hawk Down, Equilibrium, Elysium), per Angela Bassett (Strange Days, Black Panther, Wakanda Forever), per John Hurt (Fuga Di Mezzanotte, Alien, I Cancelli Del Cielo, Fuga Nella Notte, Osterman Weekend, Orwell 1984, V Per Vendetta, Snowpiercer), per Rob Lowe (I Ragazzi della 56° Strada, Cattive Compagnie, Wayne’s World – Fusi Di Testa, la serie di Austin Powers), per James Wood (Videodrome, C’Era Una Volta In America, Verdetto Finale, Getaway, Il Giardino Delle Vergini Suicide, La Figlia Del Generale, Ogni Maledetta Domenica) e per il particolare Jake Busey (Starship Troopers, Identità).

 

 

Con un cast del genere, il lavoro del regista è sicuramente facilitato; ma anche qui un grande nome impone il suo stile e confeziona un’altro film assolutamente di valore. Si tratta di Robert Zemeckis, il versatile regista autore anche di All’Inseguimento Della Pietra Verde, la serie di Ritorno Al Futuro, Chi Ha Incastrato Roger Rabbit, Forrest Gump, Cast Away e Flight.

Contact è uno di quei film che derivano leggermente dal classico stereotipo dei migliori film di fantascienza; non c’è azione nel senso stretto del genere e le sorprese arrivano in modo sì repentino, ma ragionato, senza fragore; è qualcosa che ricorda molto 2010: L’Anno Del Contatto, un capolavoro degli anni ’80 che non ha ricevuto il riconoscimento che merita.
Contact è un film assolutamente godibile, avvincente e intelligente; una piccola rarità nel mondo ormai sempre più patinato della cinematografia di Hollywood.

 

Contact, 1997
Voto: 8
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