Dopo la morte di Kentarō Miura, Berserk potrebbe non avere un finale, ma quanti altri importanti titoli rischiano la stessa identica sorte?
Il mondo dei manga piange la scomparsa di uno dei suoi autori di successo: Kentarō Miura, il padre di Berserk. La malattia che ce l’ha portato via era difficilmente diagnosticabile, però il lavoro che portava avanti con il suo progetto di punta aveva già subito diverse battute d’arresto. Sia chiaro, non ne faccio una colpa al maestro Miura che ha comunque lavorato su altri progetti, ma è inevitabile che il mio cuore pianga sapendo che Berserk potrebbe non avere il finale sognato dal suo autore.
L’improvvisa scomparsa del maestro Miura è troppo recente per poter prevedere come andranno le cose con Berserk, ma mi ha spinto a riflettere e mi sono chiesto: “Ci sono saghe meravigliose che rischiano un’identica fine?”. Qual è il termine di paragone che potrebbe essere preso in considerazione come valido indicatore di rischio?
Ripensando al percorso che è stato fatto con Berserk credo proprio che si possa puntare l’indice contro la discontinuità nei tempi di pubblicazione. Troppe pause tra un capitolo e l’altro sono secondo me la chiave di lettura per accendere una seria spia d’allarme sul futuro di un manga. Con questo punto di riferimento, sono andato a cercare tutti i lavori che soffrono di una discontinuità palese e ho estrapolato quelli che secondo me sono maggiormente in pericolo.
Nana
Credo che il lavoro più a rischio di tutti, sia per carenza di continuità che per la salute precaria della sua autrice, sia Nana. Questo prodotto, che racconta l’amicizia tra due ragazze con lo stesso nome nel Giappone contemporaneo, è iniziato nel 2000, ed ha seguito una certa costanza nella pubblicazione fino al 2009.
Dopo questa data le condizioni di salute della sua autrice sono diventate instabili e si sono aggravate con il trascorrere del tempo. Ai Yazawa è riuscita a lavorare sul progetto solo recentemente e con poche pagine alla volta. Purtroppo il destino di Nana è molto incerto, ma noi speriamo sempre che la storia si possa concludere felicemente per manga ed autrice.
Guyver
Chi trascina la sua opera dal 1985, oltre trentacinque anni di attesa per un lavoro tutt’ora in alto mare, è Yoshi Takaya il padre di Guyver, un bellissimo manga dai tratti horror fantascientifici. La storia arriva addirittura a rimettere in dubbio tutta l’evoluzione della vita sulla terra. L’autore aveva iniziato regolarmente il suo lavoro, ma evidenti problemi con gli editori e la perdita costante d’ispirazione, hanno regalato appena quarantaquattro volumi della saga che ha ancora una montagna di sospesi da svelare.
Ammetto che spesso ho gettato la spugna ed ho smesso di seguire quest’opera, eppure l’idea di fondo è talmente tanto affascinante che mi riconquista sempre, basta leggere poche righe. Vedremo mai una fine? Dispiace dirlo, ma le possibilità sono davvero scarse.
Bastard!!
Iniziato nel lontano 1988, questo è un lavoro a dir poco maledetto. Lo stesso autore, Kazushi Hagiwara, si è realmente rivolto a dei sensitivi per capire come mai il suo lavoro si fosse incagliato in maniera così clamorosamente sbagliata. Bastard!! è un fantasy dalla storia particolarmente divertente e dalle tinte erotiche. Angeli, demoni ed apocalisse si rincorrono ma senza avere mai uno straccio di sequenza conclusiva.
Lo stesso Kazushi si è reso conto di non riuscire a trovare una conclusione per le trame iniziate, ma per non lasciare il suo lavoro troppo in sospeso ha deciso di riprenderlo alcuni anni dopo il punto in cui si era arenato. Fatto sta che ora il racconto ha impressionanti buchi e trame lasciate a decantare.
Questo lavoro è particolare e coinvolgente, ma ammazza la pazienza del lettore. L’ho seguito finché ho potuto, poi c’ho messo una pietra sopra sapendo che, non solo il finale è un miraggio, ma la stessa storia è discontinua in modi imbarazzanti.
Hunter X Hunter
Yoshihiro Togashi, autore anche del bellissimo manga Yu degli spettri, iniziò oltre vent’anni fa un capolavoro che con il tempo si è praticamente fermato e procede davvero molto lentamente. Hunter X Hunter è un’opera che non stento a definire geniale. Lo spunto in sé è abbastanza semplice: un ragazzino alla ricerca del padre, ma il suo viaggio lo porterà ad incontrare tante persone ed a scoprire un mondo d’infinite possibilità generate dalle abilità degli Hunter.
L’ambientazione ed i personaggi che appaiono in questo manga sono incredibili. Purtroppo il maestro Yoshihiro non ha mai nascosto di avere problemi e malesseri fisici quando disegna troppo a lungo. Ha anche affermato di avere una certa inclinazione nel cadere vittima dello stress che gli impone drastiche pause lavorative.
Un lavoro mastodontico che ancora è ben lontano dalla sua conclusione, portato avanti a fatica da un mangaka non proprio in salute. Questa è una caratteristica frequente nel mondo giapponese dei manga. Lo stress che molti autori accusano è insopportabile. Purtroppo, anche in questo caso, il rischio di non avere un finale è concreto.
Black Lagoon
Anche opere più recenti subiscono dei ritardi clamorosi. Pubblicato per la prima volta nel 2002, questo manga narra le vicende di un semplice impiegato che si ritrova coinvolto nella vita frenetica di un gruppo di mercenari. Lo spunto è divertente e brillante allo stesso tempo. Purtroppo, in questo caso, è proprio Rei Hiroe, l’autore di Black Lagoon, a dettare un ritmo lentissimo alla sua opera. La voglia di migliorare sempre il lavoro appena concluso è alla base dei suoi costanti ritardi. Quanta pazienza devono avere i suoi lettori?
D.Gray-man
Siamo giunti nel 2004, con quest’opera fantasy horror bellissima. La storia racconta di un manipolo di esorcisti che si battono contro gli Akuma, spiriti di defunti che sono guidati dal Conte del Millennio verso l’apocalisse. Misteri e retroscena davvero geniali animano le pagine di questo importante racconto.
Per diverso tempo l’opera è uscita a singhiozzo e solo di recente l’autrice Katsura Hoshino ha trovato un ritmo più o meno semestrale. Forse questo è il caso meno a rischio di tutti quelli che ho presentato, ma la storia è ben lontana dal terminare e poche pagine ogni sei mesi sono una flebile speranza a cui aggrapparsi.
One Piece
Perché citare One Piece? È un’opera che va alla grande e che ha una buona continuità, quindi perché metterla in questo elenco? Perché l’autore ha dichiarato di avere almeno altri dieci anni di lavoro prima di arrivare alla conclusione della sua opera. Purtroppo lo ha fatto diverse volte da quando One Piece è stato pubblicato e sono ormai trascorsi svariati anni.
Sembra quindi che il suo lavoro sia destinato ad essere infinito. Le avventure dei mitici Pirati della ciurma di Cappello di Paglia sono ben lontane dalla sua conclusione. Voler costantemente allungare la storia potrebbe essere un rischio? Questa mia riflessione è solo provocatoria, sia ben chiaro, ma una storia che si trascina troppo può anche avere altri effetti collaterali.
Comunque auguro al maestro Eiichirō Oda di rimanere in salute e campare almeno altri cento anni per finire il suo lavoro con il massimo della tranquillità. Purtroppo un velo di timore, per questa e tutte le altre opere ancora in corso di realizzazione, non riesco proprio a levarmelo di dosso.
Emerge chiaramente un filo conduttore che sembra abbattersi su tutti i mangaka citati: lo stress. Da artisti, perché questo alla fine sono, si sentono intrappolati in una gabbia editoriale che esige costantemente di nutrirsi delle loro creature. Molti non reggono questo ritmo e questo si ripercuote sui loro fisici e sulla loro psiche. Consumati dalle richiesta, spesso cominciano ad odiare le loro stesse opere o a non sopportarle più. Allo stesso tempo sentono il peso della responsabilità come creatori e genitori. Un circolo pauroso alimentato principalmente dalla cultura della società giapponese: eccellere o sparire come gli Evaporati. A noi lettori non rimane che attendere fiduciosi, ma con un velo di apprensione, il prossimo capitolo della nostra saga preferita.