House Of The Dragon: la recensione

Orfani di Game Of Thrones, si torna tutti a Westeros! Chi vincerà questa volta il gioco del trono?

 

 

 

HBO non si fa sfuggire l’opportunità e crea la serie che tutti volevano vedere: quella sui Targaryen, sui loro draghi e sui loro incesti. La casata più famosa e temuta di tutto Westeros duecento anni prima delle vicissitudini di Daenerys…

Vedremo finalmente dozzine di draghi all’opera soffiare fuoco su inermi soldati impietriti dalla paura e combattere tra di loro. In quasi tutte le puntate.

Peccato che ancora non venga ben spiegato come si allevino questi benedetti bestioni. Possibile che basti parlare Valyriano? I “pastori” che accudiscono i maestosi rettili volanti non sembrano molto forzuti e sono tutti mezzi bruciacchiati. Mestiere sconsigliabile…

 

 

La serie inizia come era iniziata la precedente: un nuovo re è stato incoronato, Viserys I Targaryen; un Re senza eredi maschi ma con una giovane figlia, Rhaenyra (Interpretata da Milly Alcock inizialmente e poi da Emma Darcy per l’età adulta), che cavalca draghi. Ma le casate agognano un erede maschio e quando questo arriverà inizierà la partita a scacchi. Troppi pretendenti per lo scomodo scranno dove adesso siede forse uno dei Re più giusti e assennati che Westeros abbia mai avuto. Un Re che predica a tutti i suoi parenti, mogli, figli, fratelli e nipoti, una compattezza familiare scevra da egoismi e arrivismi personali al fine di governare con saggezza e unità il regno invece di farlo sprofondare in una guerra intestina che lo sconvolgerebbe. Ma la sete di potere di molti dei protagonisti renderà vani i suoi appelli alla compattezza.

Gli altri personaggi principali sono:

Ser Otto Hightower (interpretato dal notevole Rhys Ifans di I Love Radio Rock), Hand of the King, fedele consigliere o opportunista pronto a cogliere l’occasione per avere il proprio sangue sul trono?

Lady Alicent Hightower (interpretata da adulta da Olivia Cooke, di spicco in Modern Love), figlia di Otto, migliore amica di Rhaenyra. Alicent è succube del padre che ne tira le fila come un burattino.

Ser Criston Cole (interpretato da Fabien Frankel di Venice At Dawn), nominato membro della guardia reale da una giovane principessa Rhaenyra. Inizialmente fidato protettore della principessa…

Il principe Daemon (Matt Smith, l’undicesimo Doctor Who), fratello del Re, grande guerriero schiavo però dei propri vizi e delle proprie pulsioni. Refrattario ad eseguire gli ordini e i doveri di un principe. Forza e coraggio, e un’apparente spietatezza, sono le armi su cui punta per ottenere la corona. Personaggio ambivalente che riserverà molte sorprese.

La principessa Rhaenys Targaryen, cugina di Viserys, “la regina che non fu”, scartata dal nonno re in favore del cugino (indovinate perché?). Sposata con Lord Corlys Velaryon (Steve Toussaint di Point Break), capostipite dell’omonima casa, soprannominato il “Serpente di mare” per la sua grande esperienza nella navigazione.

 

 

In molte serie o pellicole spesso si vuole trattare forzatamente temi di attualità delicati come il maschilismo o il razzismo. Un esempio può essere la scena Girl Power di Avengers: Endgame fatta unicamente per compiacere il pubblico femminile; scena che nulla aggiunge alla trama.

House Of The Dragon è invece la serie perfetta per affrontare il tema della penalizzazione della donna in un mondo governato da maschi: nulla come la nobiltà, storica o fantastica che sia, può far riflettere meglio sui soprusi subiti dalle donne, donne che ancora oggi non hanno le stesse opportunità dei maschi.

Così i comportamenti “sbagliati” tenuti dai maschi se replicati da una donna diventano immondi; solo l’uomo può avere una vita sessuale soddisfacente e varia, magari seminando qualche bastardo qui e lì. Le donne, principesse o regine che siano, devono mantenere la propria verginità intatta aspettando lo sposo che gli verrà assegnato per poi esaudire ogni suo desiderio. La vita della donna è subordinata a quella del maschio, una vita senza scelte, senza autodeterminazione, senza potere.

Fortunatamente Rhaenyra ha un padre abbastanza moderno per il tempo che la eleggerà ufficialmente sua erede con una decisione senza precedenti; le insegnerà a rispettare i doveri della corona e cercherà di istruirla per passarle poi il comando. Proprio questa scelta scontenterà tutti e innescherà la corsa al trono che vedrà protagoniste le donne che si dimostreranno, per ora, meno guerrafondaie e più assennate dei loro predecessori; soprattutto più pronte al perdono.

 

 

Cast veramente superlativo: finalmente gli attori principali non sembrano più dei modelli dai lineamenti perfetti, ma persone reali con i normali “difetti” estetici di ogni essere umano. L’interpretazione di Paddy Considine (Steven Prince di The World’s End) di Viserys I, è superlativa così come quelle di Matt Smith (Daemon) e Emma Darcy (Rhaenira). Molto ben fatti e diversificati  tra loro i draghi. Alcuni giganteschi e terrificanti, altri più sinuosi ma ugualmente mortali.

È stato fatto anche un ottimo lavoro su costumi e scenografie che appaiono più “grezzi” per far percepire meglio la differenza di epoca rispetto a Game Of Thrones. Discutibile la scelta di far vedere rapidi dettagli veramente molto macabri nelle numerose scene di parto: “Il letto dove partoriamo è il nostro campo di battaglia”, dirà la Regina Aemma Arryn (madre di Adam in Good Omens), prima moglie di Viserys, a sua figlia Rhaenyra. Probabilmente i creatori della serie, facendo vedere certi dettagli, mirano a far capire allo spettatore le sofferenze che le donne provano durante il parto che spesso sono molto più atroci e letali di quelle che si possono subire in guerra; ma anche senza quei dettagli il messaggio rimarrebbe molto chiaro.

Assolutamente da non perdere anche per chi non ha visto Il Trono Di Spade.

 

House Of The dragon, 2022
voto: 8
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