Un miracolo! Come altro definire un film in cui recitano bene sia Stefano Accorsi sia Miriam Leone? Se poi c’è pure da riflettere…
A parlare di disturbi mentali e ossessioni varie ci aveva già provato Carlo Verdone con Maledetto Il Giorno In Cui Ti Ho Incontrato e Ma Che Colpa Abbiamo Noi con risultati piuttosto buoni. Il regista Simone Godano, però, fa qualcosa di meglio: si stacca dal macchiettismo di alcune malattie mentali e ne mette in scena anche tutti gli inestetismi. Accorsi è un uomo divorato dal suo male e dalle conseguenze che ha avuto nella sua vita e tutto ciò si vede anche a livello visivo. È brutto, sgradevole ma, per questo, risulta vero e, alla fine, ci si affeziona anche ai suoi capelli irritanti e ai suoi continui spasmi facciali.
La Leone a dismettere i panni della turbo-fregna non ce la fa (forse è una clausola contrattuale) ma porta la sua recitazione ad un livello superiore conquistando la veridicità su quel piano. Il suo personaggio è talmente schizzato e complesso che non se la tromberebbe nessun etero sano di mente. Chi vorrebbe, d’altronde, nel proprio letto un accollo vagante che dà sempre l’idea che possa esplodere da un momento all’altro? Respingente, che fa rima con… vincente. Pure il plot narrativo funziona.
Clara è una bugiarda cronica, capace di mentire così bene da incartare anche sé stessa. Diego è il suo esatto opposto, ha sviluppato diverse psicosi e un temperamento molto iracondo. I due s’incontrano in un centro diurno che si occupa della riabilitazione di persone con diversi disturbi comportamentali dove vengono incaricati di gestire un ristorante con un gruppo di “colleghi”. Una terapia piuttosto d’urto che incuriosisce, diverte ed emoziona. E qua vince il film, disponibile su Netflix.
È una commedia ma ci sono dentro elementi di altri generi, tutti ben miscelati. Scappa la lacrimuccia, esce la risata, prende l’ansia. E l’avere un team di attori sotto i due protagonisti genera classifiche personali. C’è chi impazzisce per la signora con la Sindrome di Tourette e chi per la silente adolescente sempre in giro sui pattini. Su tutti, l’uomo di mezza età con forti accenni di schizofrenia che parla continuamente ad una radiolina invisibile è il top assoluto.
Non sono mancate le polemiche di alcune associazioni che hanno rimproverato il regista di aver mostrato troppo alla leggera certi disturbi psicologici ma la verità sta all’opposto. Non si parla mai di queste cose perché ancora troppe persone sono convinte che siano malattie inventate che non esistono; l’idea di iniziarle a mostrare per come sono all’infuori della commedia spinta e, soprattutto, di quanti casini passi chi ne è vittima è un ottimo inizio. Arriverà il momento in cui si affronterà il tutto con maggiore introspezione ma, nel frattempo, iniziamo ad ammettere che ci sono tante persone così. Anche nelle nostre famiglie.
Una chicchetta? Il monologo del padre di Diego (un grande Marco Messeri) è qualcosa che andrebbe fatto sentire a tutti i giovani in procinto di avere figli e a tutti gli adolescenti in procinto di rompere le palle su tutto. Applausi per Fibra!
Marilyn Ha Gli Occhi Neri, 2022
Voto: 8