Contagion: la recensione

Contagion è un film che avremmo voluto recensire da anni, e di cui abbiamo preferito evitare di parlare nell’ultimo periodo per ovvi motivi.

 

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Come spesso accade, il poco tempo a disposizione mi spinge a rimandare articoli e recensioni che meriterebbero una immediata attenzione salvo poi pentirmene; o perchè il tema non è più di attualità o perchè arrivo tardi sulla notizia.
È il caso di Contagion, film futuristico che ho visto numerose volte ma che nell’ultimo anno è salito agli onori della cronaca per via della pandemia da Covid-19. Come detto, avevo in programma di recensirlo da anni (anni!), ma ho sempre tergiversato. Se nell’ultimo anno ho preferito evitare di parlarne, di proposito, oggi, ad un anno di distanza dall’inizio dell’emergenza Covid, mi sembra il momento giusto per rendere omaggio a questo capolavoro della cinematografia moderna.

 

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Contagion racconta di una malattia ad alto tasso di mortalità che si diffonde dalla Cina ed in breve tempo colpisce l’intero pianeta, e lo fa con un’attendibilità scientifica che solo l’esperienza dell’attuale pandemia poteva confermare.
Ecco quindi susseguirsi le prime fasi in cui la malattia si muove sottotraccia, per poi vedere le squadre mediche e di specialisti entrare in azione sia sui malati che in laboratioro. Le morti ed il collasso delle strutture sanitarie, le violenze derivanti dall’anarchia e dal sopruso nelle zone ormai prive di controllo sociale, fino alla sperimentazione e la diffusione dei vaccini.

 

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Il film è di dieci anni fa, ma non per questo non tiene in considerazione l’elemento di caos e disinformazione creato dai social media: che si tratti di manovre fraudolente o semplicemente di necessità in credere in qualcosa, Contagion aveva visto lungo. L’attenzione al dettaglio è altissima, anche se per motivi cinematografici alcuni passaggi sono solo abbozzati ed avrebbero meritato maggiore attenzione: dalla ricerca in laboratorio a quanto potesse succedere negli ospedali. Ad ogni modo il film si concentra sulla comprensione che la situazione sta sfuggendo di mano e sulla pressione che vivono i protagonisti più che sulla spettacolarizzazione dell’evento, e in questo Contagion è eccezionale.

C’è tensione e ritmo attraverso tutta la visione del film; il clima è cupo, fin da subito si viene calati in una situazione non gestibile e che sfugge ad ogni tipo di controllo. L’atmosfera è opprimente, con gli eventi che precipitano ad un ritmo forsennato; la pressione sullo spettatore è evidente e completamente coinvolgente.

 

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Il cast di ottimo livello contribuisce in modo sostanziale alla buona riuscita del film. Non saprei da chi cominciare, da chi elevare sopra gli altri, visto che tutti ricoprono ruoli fondamentali ma nessuno è un protagonista principale, e tutti sono bravissimi: da Lawrence Fishbourne (Punto Di Non Ritorno, Matrix, The Signal) a Matt Damon (L’Uomo Della Pioggia, Will Hunting, Salvate Il Soldato Ryan, Dogma, Il Talento Di Mr.Ripley, le serie Ocean’s e Bourne, Green Zone, Promised Land, Elysium, Interstellar, Sopravvissuto – The Martian e una marea di altri ottimi film), a Jude Law (Existenz, Il Talento Di Mr.Ripley, Era  Mio Padre, Sleuth, Repo Man, Grand Budapest Hotel), passando poi per Marion Cotillard (Inception, Piccole Bugie Tra Amici, E’ Solo La Fine Del Mondo), Kate Winslet (Titanic, Se Mi Lasci Ti Cancello, Carnage), Elliot Gould (Mash, Capricorn One, Ocean’s), Bryan Cranston (Little Miss Sunshine, Argo), Jennifer Ehle (Zero Dark Thirty, Le Regole Del Caos, Cinquanta Sfumature Di Grigio) e Gwyneth Paltrow (Sliding Doors, Il Talento Di Mr.Ripley, The Avengers).

 

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Alla regia Steven Soderberg non sbaglia praticamente un colpo. Il regista di Erin Brockovich, Traffic, Ocean’s, Solaris e Panama Papers è bravissimo a collegare i salti geografici e temporali mantenendo una continuità di narrazione invidiabile. Forse andando avanti nel film si perde il polso del tempo che passa, magari qualche sovraimpressione alla “tre mesi dopo” sarebbe stata utile ed efficace, ma ci possiamo stare.

 

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Se Contagion non riceve il massimo dei voti è solo perchè ad un certo punto un film deve finire e come detto prima non tutti gli aspetti sono coperti come meriterebbero. In un’ora e quaranta non si può d’altronde raccontare nel dettaglio ogni singolo passaggio che caratterizza una pandemia globale, ma quanto Contagion fa nel tempo a disposizione è eccellente mantenendo una precisione scientifica di certo non improvvisata in fase di realizzazione del film e che ha trovato conferma nei fatti dell’ultimo anno.

 

Contagion, 2011
Voto: 9.5
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