Kaiju No. 8 è una discreta serie anime che unisce azione frenetica, mostri giganti e umorismo, offrendo una fedele trasposizione dell’omonimo manga.
Le nostre prime impressioni sul manga Kaiju No. 8 sono state positive, e ora siamo qui ad analizzare la trasposizione animata di questa storia incentrata sui colossali mostri giapponesi. La prima stagione, composta da dodici episodi, è stata rilasciata su Crunchyroll a partire dalla fine di questa primavera, già disponibile con sottotitoli.
Il Giappone è minacciato dai kaiju, mostri giganteschi che attaccano indiscriminatamente ogni cosa. Il trentaduenne Kafka Hibino lavora nella squadra addetta allo smantellamento dei resti dei kaiju abbattuti. Sin da bambino, il suo sogno è stato quello di entrare nelle forze di difesa e affiancare la sua amica d’infanzia, Mina Ashiro, che ora comanda un contingente speciale. Tuttavia Kafka si è quasi rassegnato a una vita mediocre, finché un giorno un insetto kaiju cambia per sempre la sua esistenza, permettendogli di combattere ad armi pari con questi mostri colossali.
La trama è piuttosto semplice: umani contro mostri giganti. Come in Pacific Rim, anche in Kaiju No. 8 c’è una marcata atmosfera militare, dove i nuovi cadetti competono spesso tra loro durante le missioni. A differenza del film però, che vede l’uso di enormi macchine antropomorfe, in questa serie animata gli uomini combattono con armi e armature ricavate dalle cellule dei kaiju abbattuti. I soldati sono equipaggiati con tute che potenziano la loro forza e armati di fucili, pistole, lanciarazzi, spade, pugnali e altre armi fantasiose, capaci di infliggere gravi danni ai mostri.
Come si può immaginare l’azione è predominante, con combattimenti frequenti e spettacolari, ricchi di movimento ed esplosioni. Le viscere e gli arti dei kaiju spesso dominano la scena, accompagnati da generose quantità di sangue. I momenti splatter non mancano ma, sebbene a volte siano esagerati, non raggiungono mai i livelli di folle bagno di sangue visti in Ash vs Evil Dead.
Nei momenti di pausa dai combattimenti, le interazioni tra i vari protagonisti arricchiscono la narrazione con confronti, piccole rivelazioni e un tocco di sano umorismo che spezza la tensione del racconto. Questo è particolarmente evidente nel caso di Kafka Hibino, la cui condizione unica rende la sua presenza nelle forze di difesa piuttosto buffa e divertente. Infatti, dopo aver inghiottito un insetto kaiju, Kafka si ritrova trasformato in un mostro umanoide di straordinaria potenza, diventando l’ottavo kaiju più pericoloso comparso in Giappone; come gestirà la sua metamorfosi? Riuscirà a mantenere il suo segreto? E quali sfide incontrerà nel tentativo di entrare nelle forze di difesa terrestri? Alcune di queste domande rimangono senza risposta in questa prima stagione.
La caratterizzazione dei personaggi è ben studiata. Sebbene ci siano stereotipi come quello di Reno Ichikawa, silenzioso e dedito al lavoro, e di Kikoru Shinomiya, desiderosa di essere la prima della classe a causa dei genitori cacciatori di kaiju, ci sono anche elementi che si distaccano dai soliti standard, come Hibino, un protagonista onesto e positivo, ma anche buffo e divertente.
La sigla di apertura, pur avendo una colonna sonora piacevole, lascia un po’ perplessi. L’uso abbondante di computer grafica e effetti tridimensionali si scontra con il lavoro realizzato dallo studio Production I.G (Ghost in the Shell e Blood: The Last Vampire) e soprattutto da quello realizzato dallo Studio Khara (famoso per la tetralogia di film Rebuild of Evangelion), che si è occupato del design dei kaiju. Insomma, la sigla potrebbe trarre in inganno, non rispecchiando appieno il contenuto dell’anime.
L’animazione funziona bene, anche se a volte potrebbe essere più curata, specialmente quando Kaiju No. 8 scatena la sua potenza con scariche di energia azzurra e gialla le cui luci possono risultare un po’ disturbanti. La base dei disegni invece sono molto simili a quelli realizzati dal mangaka Naoya Matsumoto.
In conclusione, Kaiju No. 8 è divertente, ricco d’azione e abbastanza fedele al manga. L’animazione è ben riuscita, e le piccole aggiunte alla trama sono gradevoli e ben integrate. Tutto questo fa ben sperare per la seconda stagione che è già stata confermata e arriverà il prossimo anno.