Grosso Guaio All’Esquilino: la recensione

Vi ricordate Grosso Guaio A Chinatown? Tenetelo bene a mente per non smoccolare troppo durante questo film.

 

Grosso guaio all’Esquilino

 

Il riferimento a quel titolone anni ottanta con Kurt Russell (1997: Fuga Da New York, Tango & Cash, Stargate, The Hateful Eight, Guardiani Della Galassia Vol.2, C’Era Una Volta A Hollywood) e Kim Cattrall (Porky’sScuola Di PoliziaSex And The City) al massimo dello splendore è infatti quasi sacrilego in un lavoro che Prime Video propone cercando di raschiare il fondo del successo di Posa-Man di Lillo. Un’idea che, francamente, ci aveva fatto impazzire nel primo Lol: Chi Ride È Fuori ma che già ci stava stancando nelle edizioni successive. Un’idea che con la serie Io Sono Lillo era diventata stucchevole e che ora aleggia in modo quasi offensivo per la nostra intelligenza in questa commediola adolescenziale che si sorregge a stento solo sulla bravura comica dell’attore romano. Cosa ne viene fuori? Qualche battuta divertente sul Kung Fu, un paio di mosse da Karate Kid e tanto (troppo) nulla cosmico che i registi Niccolò Celaia e Antonio Usbergo non si vergognano a far recitare ad un cast sulla carta anche di livello.

Se non credete alla mediocrità di questo lavoro, vi basterà scoprire la trama per mettervi a ridere. Nel quartiere multietnico dell’Esquilino a Roma (unica intuizione carina), il tredicenne Davide vive con la madre, che lavora in un ristorante cinese di giorno e la sera si dedica a una scuola di teatro per migranti. Il ragazzo frequenta le scuole medie con l’amico del cuore nerd Yang ed è innamorato di Yasmin, ma ovviamente è troppo timido per dichiararsi. In questo festival della banalità, poteva mancare il bullo? Certo che no: si chiama Nadir, è alto e muscoloso e s’incazza per tutto. Tutto cambia quando il protagonista brufoloso incontra Martino Carbonaro, un attore di b-movies sulle arti marziali sempre al verde che per sopravvivere propone improbabili lezioni di Kung Fu. Davide deciderà di imparare da lui per conquistare la sua donna e tirarsi fuori dai guai a scuola. Un po’ Il Ragazzo Dal Kimono D’Oro e un po’ tanto Kung Fu Panda dei poveri, per una sceneggiatura che merita la tortura pubblica di chi l’ha firmata. Non solo.

 

Grosso guaio all’Esquilino

 

La regia è assente e si sono messi in due dietro la videocamera! I dialoghi fanno ridere, ma non per la comicità dei testi. E la fotografia? Quale fotografia? Un corto circuito indecente che genera un clamoroso polpettone di cose che piacciono ai giovani mischiato a cose che piacciono ai genitori dei giovani. Il tutto tenuto insieme non dalla maionese ma dalla coppia Lillo/Carolina Crescentini (Boris, Notte Prima Degli Esami – Oggi, Sconnessi) . E qua arriva la piccola sorpresa che sorpresa non è.

Il duo tiene in piedi la visione con bravura e tempi comici perfetti. Se queste due ore trascorrono senza suicidi di massa e, addirittura, facendo scappare una risata qua e là, il merito è solo di questi due professionisti. Non è dato sapere quanto si siano fatti pagare per girare questo disastro ma di certo è poco.

In realtà, si salva anche la voglia di raccontare una Roma multietnica, ormai reale nelle periferie e nelle borgate. E così il bullo diventa africano mentre la “bella” da conquistare è indiana. Perfino la romanissima Crescentini è etnicizzata: il suo personaggio, come detto, lavora in un ristorante cinese ed è sempre vestito con abiti orientali. E Lillo? In kimono e cintura nera è credibile come un nano da circo in una squadra dell’NBA ma almeno questo contrasto era stato previsto e persino voluto da chi ha ideato l’improbabile opera.

Se avete voglia di non pensare, di non pretendere qualità, di non fare domande delle quali non sarebbe opportuno conoscere le risposte, nulla vi vieta di guardarvi questo lungometraggio. Oppure restituite pan per focaccia ai produttori che hanno provato a fare i furbi su un capolavoro che tutti noi abbiamo amato e investite il vostro tempo riguardandovi il classico citato nel titolo. Sarebbe un colpo mortale… quindi non di quelli che sferra Lillo a casaccio durante questa storia.

 

Grosso Guaio All’Esquilino, 2023
Voto: 5
Per condividere questo articolo: